Insonnia: significati, cause e cura

Insonnia: significati, cause e cura

Abbandonarsi tra le braccia di Morfeo può essere una delle attività più desiderate della giornata, oppure la più angosciante: agognata perché si è vissuto appieno la propria giornata e non si vede l’ora di concedersi il meritato riposo, temuta perché si fa fatica ad addormentarsi, o ci si risveglia frequentemente, o ci si desta ben prima dell’orario necessario.

Dormire bene è fondamentale per rigenerarsi e ricaricarsi dalle fatiche della giornata vissuta.

Ognuno di noi può raccontare episodi di insonnia, ovvero di disturbo del riposo notturno, difficoltà di tipo quantitativo o qualitativo:

– difficoltà di addormentamento

– risvegli notturni frequenti ma brevi

– uno o più risvegli prolungati

– risveglio mattutino precoce

– sensazione di sonno non riposante

L’insonnia può durare qualche giorno (transitoria), qualche settimana ,o mesi (cronica).

Se viene trascurata può provocare un disagio notevole e potrebbe compromettere il normale funzionamento sociale e lavorativo della persona che ne soffre.

Dormire bene

Il sonno è un fenomeno fisiologico che svolge importanti funzioni per la salute del corpo e della mente. Si riducono le attività della maggior parte delle funzioni mentali e corporee: il ritmo cardiaco e respiratorio rallentano, si riduce la pressione arteriosa, il tono muscolare e la temperatura corporea si abbassano. Mentre si dorme vengono elaborati i dati della memoria e si organizzano le esperienze del giorno.

Dormire significa isolarsi dal mondo esterno, ma si  mantiene sempre una continuità nelle percezioni. Nel sonno, infatti, il cervello svolge un’attività diversa da quella che si produce durante lo stato della veglia. Il cervello vigile fa lavorare e sincronizza molte aree tra di loro, invece il cervello che dorme libera alcuni  nuclei in attività autonome e apparentemente non coordinate. E’ quello che accade nella fase  REM (dall’inglese rapid eye movements: movimenti oculari veloci) durante la quale gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi. In questa fase, che si verifica normalmente 4 o 5 volte per notte, si fanno sogni molto intensi. Il termine sonno paradosso deriva dal fatto che l’elevata attività celebrale e i rapidi movimenti oculari che caratterizzano questa fase, sono in contrasto con il grado di generale rilassamento muscolare.

E’ importante dedicare il giusto tempo al sonno perché dormire poco, o dormire troppo crea fastidi che possono sfociare in veri e propri disturbi: irascibilità, nervosismo, perdita della concentrazione e della memoria, calo del rendimento nelle attività quotidiane.  Saper dormire in modo regolare, per un numero di ore adeguato alla nostra esigenza fisica, è sinonimo di salute e di benessere sia fisico che mentale. 

La regolarità e l’adeguatezza è soggettiva, cambia da persona a persona in base a molti fattori.

L’insonnia

Negli episodi di insonnia transitoria le cause sono facilmente individuabili da chi ne soffre: 

emozioni forti e brutte (una cattiva notizia) o emozioni forti e belle (innamoramento), una indigestione, aver bevuto troppo caffè durante il giorno, preoccupazioni di varia natura, cambiamenti nella propria vita ecc…

Se l’insonnia si prolunga per qualche settimana o qualche mese si parla di cronicità e di vero e proprio disturbo, quindi bisogna fare degli accertamenti e capire se ci si trova in una delle condizioni sotto elencate.

 – Disturbo del Sonno correlato ad Altro Disturbo Mentale: il disturbo del sonno è legato ad un disturbo dell’umore ( ad esempio depressione o disturbo bipolare) o ad un disturbo d’ansia (ansia generalizzata, disturbo da attacco di panico, disturbo ossessivo compulsivo, fobie);

– Disturbo del Sonno Dovuto ad una Condizione Medica Generale:  il disturbo del sonno è conseguente agli effetti fisiopatologici diretti di una condizione medica generale sul sistema sonno-veglia (ad esempio problemi alla funzionalità della tiroide o altre patologie organiche); 


– Disturbo del Sonno Indotto da Sostanze: implica rilevanti vissuti di disturbo del sonno conseguenti all’uso o all’ interruzione dell’uso di una sostanza, ad esempio alcool, droghe, caffè, tabacco; 


– Disturbi Primari del Sonno: sono generati da anomalie dei meccanismi che regolano il ritmo sonno-veglia.

Nel sonno possono verificarsi manifestazioni non patologiche, misteriose, poiché non se ne conoscono il motivo o la funzionalità, ad esempio la paralisi (momentanea) nel sonno o l’apnea notturna che sono entrate nell’immaginario popolare col nome di “pandafeche”, o “pantafa”.

Esistono poi le allucinazioni ipnagogiche ed ipnopompiche, ovvero i fenomeni di attività onirica (sogno) nella fase dell’addormentamento e del risveglio.

Le cause dell’insonnia sono legate a fattori biologici e psicologici variamente mescolati e solo un professionista può fare una diagnosi corretta tenendo conto di tutti gli elementi in gioco: il medico per la parte medica, lo psicologo per l’area psicologica.

Cause psicologiche dell’insonnia

Abbandonarsi al sonno significa lasciarsi andare, accettare di non avere tutto sotto controllo.

Il sonno può essere paragonato ad una piccola morte.

Chi soffre di insonnia (difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli notturni) fa fatica a lasciare il  controllo consapevole di sé e non ama affidarsi al mondo onirico. L’insonne ha problemi di fiducia e di capacità di abbandonarsi, si identifica troppo con il suo ruolo di persona attiva e col proprio Io. Molti insonni cercano di addormentarsi accompagnati da una luce accesa o dal sottofondo di radio o televisione per continuare a “sentire” e quindi a “essere”, a sentirsi vivi.

L’ipersonnia, ovvero un eccessivo bisogno di dormire, indica una problematica opposta. Il risveglio è una piccola nascita. Chi ha difficoltà a svegliarsi e ad alzarsi nonostante abbia dormito sufficienza, potrebbe avere paura di affrontare il giorno, l’attività e di doveri quotidiani, le responsabilità. Oppure potrebbe non averne il desiderio perché si trova a fare cose per le quali non ha desiderio, né interesse.

Uno tra i criteri diagnostici della depressione è il disturbo del sonno, che può esprimersi come insonnia o come ipersonnia. Sono due facce della stessa medaglia: indicano una fatica di vivere che va indagata.

L’insonnia porta un messaggio, bisogna capire quale.

Blocco dell’energia vitale. La difficoltà nell’addormentamento può essere l’indice di  una vita quotidiana improntata solo ad dovere, povera di interessi e passioni, oppure, di una esistenza in cui si seguono aspettative e desideri altrui a scapito dei propri, che a lungo andare può creare insoddisfazione e insofferenza.

Lo stress determinato da troppe azioni fatte in modo automatico può dare la sensazione di non aver vissuto pienamente durante la giornata appena trascorsa. Così, non dormendo, si vuole prolungare la giornata per avere ancora possibilità di esprimersi.

Paura di entrare in contatto con il proprio mondo interiore e con le paure inconsce: la notte è simbolo delle proprie parti nascoste, è la patria dei sogni, cadono le inibizioni, si viene a contatto la dimensione interiore più autentica e vera. Di giorno si costruiscono alibi, una persona “può raccontarsela”. Di notte no. Di giorno si può dire che va tutto bene. Di notte emerge il vero. Vedi gli attacchi di panico che svegliano nel cuore della notte. L’angoscia è l’unico affetto che non mente, sostiene Jacques Lacan.

Di notte si impongono tutti quei contenuti che si rimandano o reprimono di giorno: ansia e preoccupazione relativi a conflitti da risolvere, decisioni da prendere, cambiamenti da vivere, appuntamenti da affrontare, preoccupazioni legate al quotidiano oppure ai temi esistenziali profondi della vita. Di notte girano nella mente tutte le fantasie di rabbia e vendetta che si riescono a camuffare  di giorno.

Chi è più a rischio insonnia?

  • Chi svolge scarsa attività fisica, o chi ne effettua troppa, soprattutto nelle ore serali.
  • Chi ha disturbi del comportamento alimentare.
  • Chi tende a rimuginare e a non agire.
  • Chi è ansioso e tende al pensiero ossessivo (talora ben mascherato nella vita di tutti i giorni).
  • Chi si tiene dentro rabbia, aggressività, rancore.
  • Chi è iperattivo ed ha la sensazione che butta via il tempo se non lo riempie di impegni.
  • Chi ha paura di perdere il controllo delle cose delle situazioni delle persone e di sé, teme gli eventi improvvisi e si lascia andare poco alle emozioni.
  • Chi non riesce a staccarsi dalle cose, dagli eventi e dalle persone.
  • Chi vive maggiormente il proprio lato intellettuale e razionale rispetto al proprio lato emotivo ed istintuale.
  • Chi ha problemi a lasciarsi andare nell’ambito della sessualità.

Insonnia: quale cura e a chi rivolgersi

Di solito ci si rivolge in prima battuta al proprio medico di base. Va bene per fare le indagini mediche del caso. Ma non bisogna mai trascurare le implicazioni psicologiche.

L’intervento farmacologico, che deve essere sempre deciso e prescritto dal medico (medico di medicina generale, psichiatra, neurologo),  potrebbe essere indispensabile in caso di insonnia legata a condizioni mediche generali, o nei disturbi primari del sonno e deve essere valutato caso per caso negli altri disturbi come depressione e ansia.

I disturbi del sonno sono spesso una spia di altro che chiede di venire a galla, esaminato e risolto.

Ci sono molte situazioni che si risolvono davvero con poco: a volte è sufficiente ammettere e tirare fuori una preoccupazione, qualcosa o qualcuno che ha causato rabbia.

Altre volte il disturbo del sonno significa che qualcosa che è stato rimandato da tempo, chiede di essere ascoltato, capito, curato nel senso che bisogna prendersene cura. La propria parte emotiva ad esempio. Reprimere ancora potrebbe significare trovarsi in seguito con un problema sempre più grande.

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