Rabbia

La rabbia

Siete arrabbiati?

C’è la rabbia legata ad un singolo evento: arriva, si sfoga – ognuno a modo suo – e se ne va. 

Poi c’è la rabbia di sottofondo. E’ un borbottio continuo, che permea tutte le cose e aspetta solo il momento propizio per esplodere. Un vulcano in attesa di esplodere. 

L’inquietudine di sottofondo può essere uno stile di vita appreso, può essere temporanea, legata ad una fase di vita. Oppure può essere costante e rappresentare la risposta ad una ferita, un torto, ad una ingiustizia subita, a qualcosa che non si riesce ad accettare. 

Accettare: tagliare con l’accetta! Dividere, prendere qualcosa, eliminare qualcos’altro definitivamente. Possibilmente tenendosi solo  il buono.

Ogni essere umano subisce una ferita fondamentale nella propria vita, qualcosa che non va giù, una ingiustizia,  un dolore non scelto, ma di cui non si capisce il perché,  con i quali si dovrà fare i conti continuamente. Per dargli un senso.

La rabbia per un torto inflitto dalla vita subito è normale: è una energia che si mobilita per affrontare la difficoltà, per superare la delusione, per cambiare qualcosa che non va. 

Purché non ristagni e non si trasformi in rabbia fine a se stessa, che consuma energia o esplode eccessivamente con delle scuse qualsiasi.  Il vulcano in attesa di eruttare. 

Allora questo vulcano facciamolo esplodere, ma senza distruggere quello che c’è intorno. La lava brucia, ma poi fertilizza il terreno.

E’ necessario trovare il coraggio di affrontare il proprio dolore fondamentale, altrimenti si ripresenterà sempre davanti  (coazione a ripetere) assumendo nuove forme,  sempre più difficili da decifrare. 

All’inizio brucia, ma poi fertilizza, prepara il terreno per cose nuove, nuove avventure, nuovi progetti.

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